La discarica di Rio Vulpazza è inutile e dannosa

La Federazione di Bologna del Partito della Rifondazione Comunista e il Circolo PRC Valsamoggia guardano con preoccupazione ai progetti di edificazione di una nuova discarica nel territorio di Rio Vulpazza, a nord-ovest del Comune di Valsamoggia.
Tale discarica, facente parte delle attività dell’azienda Unirecuperi s.r.l. legata alla multiutility IREN, specializzata nello smantellamento di infrastrutture contenenti materiali pericolosi, sarebbe destinata al deposito di circa un terzo di rifiuti contenenti amianto, un terzo di fanghi da depurazione ed un terzo di ceneri derivate dagli impianti di termovalorizzazione. Ciò a meno di 2 km dai centri abitati di Savignano, Vignola e Castello di Serravalle. Con la sua capacità giornaliera di oltre 600 tonnellate di rifiuti conferiti e le conseguenti polveri provocate dalle operazioni di smistamento, nonché il traffico dei camion per il trasporto, tale opera, scavata sulle pendici dei “Bacini Calanchivi di Rio Vulpazza e Rio Merdone”, area compresa nel Catasto Regionale dei Geositi di rilevante importanza scientifica, non può che essere deleteria per il paesaggio e lesiva dell’ambiente circostante.
Si fa presente inoltre che il citato “impianto sperimentale di smaltimento” previsto nella relazione di VIA dall’azienda, consistente nella vetrificazione dell’amianto, è stato da tempo oggetto di forti critiche da Associazioni come Medicina Democratica in casi simili (si veda il caso dell’impianto di Montichiari in Veneto), in quanto i forni destinati a realizzare tale processo comporterebbero una produzione di diossine non trascurabili, con un impatto ambientale superiore a quello di un normale inceneritore. Inoltre nel caso di specie, l’impianto avrebbe la funzione di “specchietto per le allodole”, essendo in grado di processare meno dell’1% dell’amianto che si prevede di conferire giornalmente. Inoltre, il suo funzionamento sarebbe previsto solo per i primi 2 anni rispetto ai 9 di attività della discarica. Un’opera dunque doppiamente inutile e dannosa.
Visto l’impatto dell’opera e la sua collocazione nel bel mezzo di uno dei territori più produttivi a livello agricolo della nostra area metropolitana nonché il nostro impegno in altre vertenze simili, sosteniamo pertanto le azioni intraprese dal Comitato Rio d’Orzo vive e chiediamo che la Giunta regionale si muova al fine di bloccare il progetto di discarica e inizi ad elaborare un serio programma che aderisca alle politiche di rifiuti zero nella nostra Regione.

PRC – Federazione di Bologna

PRC – Circolo Valsamoggia