La sanità pubblica dell’Emilia Romagna paga l’affitto dei posti letto alle case di cura private

Sabato 30 maggio Rifondazione Comunista è presente nelle piazze di decine di città d’Italia per l’avvio di una campagna nazionale “Per il reddito alle persone, la sanità e l’istruzione pubbliche”.

Con questa campagna che durerà 4 settimane s’intende sensibilizzare le cittadine e i cittadini sulla necessità di investire più risorse per garantire un reddito a tutte e tutti, investire nel rilancio della sanità e scuola pubbliche e nella creazione di posti di lavoro nella necessaria riconversione ambientale dell’economia.

A Bologna abbiamo scelto come luogo simbolo dell’avvio di questa campagna l’Ospedale Sant’Orsola, per il quale è in discussione un accordo fra Regione e AIOP, l’associazione che riunisce gli ospedali privati accreditati, per prendere in affitto da loro, invece di dislocarli in ospedali pubblici, i circa 400 posti letto che devono essere liberati per la ristrutturazione dei padiglioni 1-2- e 5 dell’Ospedale. Un ulteriore travaso di denaro pubblico verso la sanità privata, dopo il rinnovo, a gennaio scorso, della convenzione tra Regione e AIOP, per garantire ai cittadini il rispetto dei tempi di attesa previsti dagli standard fissati.

Che la sanità emiliano romagnola sia una eccellenza a livello nazionale è fuori di dubbio. Di certo non è totalmente pubblica, anzi: sempre più frequentemente acquista prestazioni sanitarie sul mercato privato. E sappiamo bene come questo sistema vada ad aumentare i costi delle prestazioni, facendo nel contempo perdere alla Regione il pieno controllo sulla qualità dei servizi erogati. Proprio nel momento in cui, invece, il controllo di quanto avviene negli ospedali è fondamentale per il contenimento del contagio da coronavirus.

Dopo anni di tagli dei posti letto degli ospedali pubblici, adesso ci ritroviamo a dover pagare l’affitto ai privati. Senza alcuna garanzia che questi posti letto ritornino agli ospedali pubblici una volta terminati i lavori.

Chiediamo quindi alla Regione Emilia Romagna di ripensare a tale scelta, e di intraprendere ogni strada possibile per la dislocazione dei posti letto in ospedali pubblici, anche riaprendo quei piccoli ospedali di provincia che si sono rivelati così fondamentali durante la gestione dell’emergenza coronavirus, quando lo stretto rapporto tra servizi sanitari e territorio si è dimostrato essere l’arma vincente.

Chiediamo inoltre alla Regione di concertare con le rappresentanze sindacali il destino del personale sanitario coinvolto nella dislocazione, affinchè siano pienamente garantiti i diritti dei nostri eroici  professionisti della sanità.

Non ci si venga a dire che i soldi non ci sono, perché il governo con le misure sbagliate e insufficienti della Commissione europea sostiene le grandi imprese che hanno spostato sede legale all’estero per non pagare tasse in Italia.

Come Rifondazione Comunista chiediamo di tassare le grandi ricchezze, rendere il fisco equo e colpire davvero l’evasione fiscale. E chiediamo di battersi in Europa perchè la Bce emetta direttamente, come stanno facendo le banche centrali di tutto il mondo, le grandi risorse indispensabili perché tutti i paesi europei superino la crisi senza le gravi conseguenze economiche, sociali e occupazionali già subite dopo quella del 2008.

Segreteria Prc Emilia Romagna

Segreteria Prc Bologna