CIRCOLO SCUOLA E UNIVERSITÀ "Mario Rovinetti"

Le nostre proposte per l'Università di Bologna

Chi siamo?

Siamo le/i giovani che alternano lo studio alla disoccupazione, il non lavoro al lavoro precario, quelli che fanno i conti con il futuro a breve termine con l’affitto e le bollette da pagare.
Siamo le/i giovani che sono stati costrette/i ad abbandonare il proprio Paese in cerca di qualcosa di meglio.         
Siamo le/i giovani condannate/i ad uno stato di cose che non ci appartiene e che non abbiamo voluto. Nessuno ha chiesto il nostro parere quando si è trattato di tagliare pensioni (che non avremo mai) e servizi, nessuno ha chiesto il nostro parere quando distruggevano l’Italia e il suo patrimonio artistico, quando ci condannavano a morire di inquinamento e quando non alzavano un dito per mettere in sicurezza il nostro territorio.
Siamo parte attiva di quel 90% della popolazione che nel nostro Paese è esclusa dal benessere ed è sfruttata da quel 10% che detiene tutta la ricchezza e che si arricchisce sempre di più.     
Siamo quelle/i che ogni giorno vengono private/i del diritto ad una casa, alla salute, all’istruzione, ad un lavoro dignitoso, alla pensione.         
Ma siamo anche quelle/i che non hanno mai voluto e non vogliono prendere parte alla guerra tra poveri, che fa il gioco di chi ci sfrutta e si arricchisce sulle nostre spalle.
Siamo infine, quelle/i che non accettano che la propria esistenza sia segnata dalle decisioni ingiuste promosse da un élite politica ed economica a cui non interessa niente della salute fisica e psichica dei propri cittadini e cittadine.

Perché essere comuniste e comunisti oggi?  

Essere comuniste/i significa usare la teoria marxista e leninista per analizzare il mondo in cui viviamo senza essere vittima delle narrazioni di chi ci sfrutta.
Essere comuniste/i significa odiare gli indifferenti, significa non voltarsi dall’altra parte quando soprusi e violenze vengono perpetrati contro chi è più debole.
Essere comuniste/i significa non dimenticare le aggressioni fasciste durante la seconda guerra mondiale e le stragi perpetrate dai neofascisti come quella del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna, dunque essere antifasciste/i militanti.

Essere comuniste/i significa essere contro la speculazione selvaggia, proponendo un sistema di condivisione delle risorse rispettoso della Terra e di chi la abita, prendendo atto che va cambiato il sistema, non il clima.         
Essere comuniste/i significa poter decidere sul proprio corpo fuori dal dominio del patriarcato. Significa poter esprimere liberamente la propria identità, senza pregiudizi religiosi o morali.  
Essere comuniste/i significa essere contro la guerra, per l’uscita dalla NATO, per un mondo multipolare fuori dal dominio di pochi Stati privilegiati, essere contro ogni forma di imperialismo e colonialismo.

Cosa vogliamo?

CASA

Il diritto alla casa è un diritto fondamentale, vogliamo poter studiare in luoghi sicuri, puliti e accessibili. Riteniamo che sia necessaria una calmierazione degli affitti che limiti la speculazione dei privati e dei palazzinari. Urgono case che siano disponibili a prezzi adeguati ai salari e che tengano conto del già elevato costo della vita di Bologna e dintorni. Gli studenti e le studentesse non devono essere costretti a scegliere tra iscriversi ad altre università, indebitarsi mettendo a repentaglio le finanze proprie e dei familiari o scegliere gli onerosi studentati privati di cui usufruiscono solamente i ricchissimi.

Chiediamo il blocco dei canoni degli affitti nonché il recupero dell’immenso patrimonio immobiliare pubblico cittadino attualmente inutilizzato e sul quale il Comune dovrebbe investire per garantire a tutte e tutti un tetto sulla testa. Data la situazione sociale della nostra città proponiamo inoltre il blocco immediato degli sfratti con proroghe e piani di rientro per consentire agli inquilini di non finire per strada e un serio piano di edilizia popolare.

DIRITTO ALLO STUDIO

Oggi più che mai è necessario garantire l’accesso agli studi per tutte e tutti. Riteniamo prioritario l’aumento delle soglie della no tax area e di quelle per l’accesso alle borse di studio, borse che vanno aumentate di numero cessando la piaga degli idonei non beneficiari, una presa in giro portata avanti da anni e sotto vari governi.

Guardiamo ad una università senza tornelli e barriere architettoniche, che sia veramente pubblica e non al servizio delle imprese ma della cultura e della scienza.

Riteniamo inoltre, per le esigenze di chi lavora, ha una famiglia o non può in maniera costante seguire le lezioni in presenza, come sia necessario mantenere forme di frequenza a distanza delle lezioni e la messa a disposizione delle registrazioni delle stesse.

TRASPORTI E SERVIZI

Riveste altrettanta importanza, specie per chi è più povero, la garanzia da parte dell’università di erogare servizi il più possibile accessibili. A partire da ciò chiediamo siano garantiti presso tutti i dipartimenti i servizi di tutorato per studentesse e studenti.

Rivendichiamo inoltre la lotta contro il caro mensa, chiedendo l’internalizzazione delle mense e l’abbassamento delle tariffe.

Siamo stufi di seguire spesso le lezioni per terra o in aule piene, chiediamo che l’università si impegni ad investire in nuovi spazi per la didattica, possibilmente recuperando il patrimonio pubblico dismesso della nostra città.

Rivendichiamo inoltre il diritto a un sistema di trasporti pubblici che garantisca tariffe realmente accessibili e un aumento del numero delle linee verso le sedi più remote.

CAMBIAMO IL SISTEMA NON IL CLIMA

Bologna come tutta l’Emilia Romagna vede una speculazione edile altissima e una grande cementificazione, dall’allargamento della tangenziale con il progetto del passante di mezzo, passando per i Prati di Caprara e l’inceneritore numerosissime sono le vertenze sull’ambiente che questa città sta vivendo. Ci opponiamo ad una politica fondata sugli interessi di pochi speculatori a danno della cittadinanza comprese le studentesse e gli studenti i quali spesso vivono in quartieri ad alta densità abitativa a cui vengono via via tolti spazi verdi o in cui sono presenti veri e propri ecomostri.

Chiediamo che il Comune di Bologna attivi veri momenti di partecipazione alla pianificazione urbanistica della città e che sia inoltre istituita la figura di una/un consigliere aggiunto ai quartieri rappresentativo delle studentesse e degli studenti che possa portare la loro voce in tale sede.

SUI NOSTRI CORPI DECIDIAMO NOI

L’università per essere un vero luogo di cultura accessibile a tutte e tutti deve rigettare ogni forma di omobitransfobia, ciò non deve limitarsi alla forma della comunicazione ma anche al rigetto di ogni cultura patriarcale da parte del personale o tra le studentesse e gli studenti, nella didattica così come in altri contesti.