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CASA, COMMERCIO E LAVORO

Negli ultimi anni la riduzione e smantellamento del sistema di edilizia popolare in favore della speculazione privata e delle residenze di lusso è stato l’obiettivo principale delle varie giunte a scapito dei più poveri. In città il numero dei senza tetto impossibilitato a trovare un dormitorio o una casa popolare è a livelli allarmanti, mentre le destre e il centro-sinistra invocano DASPO urbani, lotta al degrado con metodi polizieschi, è prioritario risolvere il problema alla radice dando massima priorità all’edilizia popolare e al recupero dei plessi popolari in stato di abbandono.

Bologna come molte altre città d’Italia soffre il periodo di crisi economica che stiamo vivendo, una città universitaria come la nostra deve essere in grado di garantire il minor tasso di disoccupazione giovanile possibile. Un’area metropolitana con plessi industriali di rilevanza nazionale deve essere in grado di poter dare la possibilità a chi rimane disoccupato a reinserirsi il prima possibile nel mondo del lavoro.

-Revisione della pianificazione urbanistica comunale avendo come linee guida il dispendio minimo di verde pubblico in favore della riqualificazione di plessi già edificati, per i nuovi progetti residenziali il principio da applicarsi dovrà essere il 50% degli spazi dedicati all’edilizia residenziale pubblica;

-Creazione di una società in house del Comune dedicata alla casa, la quale agisca da mediatore tra proprietari e particolari categorie di inquilini (migranti, studenti universitari, disoccupati in cerca di lavoro) al fine di poter garantire ai conduttori canoni concordati vantaggiosi e ai proprietari garanzie di solvibilità;

-Incentivi fiscali e creazione di una lista bianca per le imprese che curino la formazione dei lavoratori e delle lavoratrici al fine di garantirne la mobilità ed il reinserimento in caso di disoccupazione;

-Tutela della produzione agricola nel territorio metropolitano da inquinamento dell’aria e dell’acqua, operando affinché venga messo un fermo a tutte le opere di cementificazione non di pubblica utilità;

-Promozione di Gruppi di Acquisto Sociale e Popolare nei quartieri favorendo l’accesso ai beni di prima necessità per le famiglie a minor reddito, la filiera corta ed il km 0.

 

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